Ero arrivato alla prima grande realizzazione:
il cuoco, e chiunque si metta ai fornelli, ha il compito principale di somministrare vita.
Una cosa però era certa: non ero ancora quel tipo di cuoco, facevo ancora molti errori in cucina, nonostante mi considerassi capace.
Questa consapevolezza stava per cambiare tutto.
Decisi di iniziare a studiare e frequentare medici, biologi e nutrizionisti, tecnologi alimentari, scienziati e ricercatori.
La mia carriera stava per cambiare per sempre.
Sentivo che era l’inizio di un percorso importante, ma ancora non avevo capito quanta strada restava da fare.
Uno dei nutrizionisti che frequentavo mi chiese di inviargli delle mie ricette, spiegandogli tutti i passaggi e gli ingredienti utilizzati, in modo da potermi dare un giudizio su quanto fossero "sane".
Gli inviai le ricette che ritenevo più adatte sperando in una risposta positiva.
Mi sbagliavo di grosso.
Avevo commesso diversi errori etichettati come comuni, errori che tutti commettiamo e che ci vengono insegnati fin da piccoli.
Come è possibile che nessuno ci abbia mai detto che, ad esempio, cuocendo le patate a temperature troppo elevate produciamo acrilammide, una sostanza potenzialmente dannosa per il nostro corpo?
Ero arrivato alla mia seconda realizzazione: il cuoco e chiunque cucini è un veicolo di benessere, di informazioni aggiornate e di nuove buone abitudini.